Roma, Carboni "il faccendiere" sotto accusa: affari con politici e magistrati


ROMA - Nelle intercettazioni i nomi di Dell'Utri e Verdini. Al vaglio della magistratura tra l'altro l'attività di un giudice tributario Ancora una volta l'ipotesi di reato è quella di corruzione. È quanto emerge in un'inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Roma che, partendo da grandi affari immobiliari, arriva in Sardegna e ritorna nella capitale. Una rete di affari che investe i palazzi della politica, della magistratura e dell'imprenditoria, non soltanto romana. Secondo gli inquirenti, al centro di questa indagine - che preoccupa personaggi eccellenti e sfiora esponenti parlamentari del centrodestra - c'è il "faccendiere" Flavio Carboni che, coinvolto nelle indagini sulla morte del banchiere Roberto Calvi trovato impiccato sotto il ponte dei "Frati Neri" a Londra nel 1982, ora riaffiora nel dossier elaborato a Roma.
Carboni è infatti indagato dalla Procura romana: sull'inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo, sono stati accesi i riflettori per l'invio dell'ordinanza di conclusione delle indagini ad alcuni dei personaggi coinvolti in questa vicenda. Nelle intercettazioni di alcuni indagati spuntano anche alcuni nomi eccellenti. Tra questi il senatore Marcello Dell'Utri, il coordinatore del Pdl Denis Verdini, e altri esponenti politici del centrodestra che, allo stato, non sarebbero indagati.
Ma i loro nomi ricorrono spessissimo nelle conversazioni telefoniche tra Flavio Carboni ed un magistrato, Pasquale Lombardi, che guida associazioni nelle quali figurano tra gli iscritti altri giudici e avvocati di grido. Lombardi sarebbe promotore di molti convegni su economia e attività societaria in Italia ed in Europa. Sarebbe stato Lombardi, secondo le indagini, a creare una sorta di rete di cui farebbero parte magistrati, politici ed imprenditori: tutti indirettamente intercettati dai carabinieri di Roma che da qualche anno monitoravano gli affari di Flavio Carboni. Dalle intercettazioni emergono molti contatti tra lo stesso Carboni e il senatore Dell'Utri.
L'ex "faccendiere" attende una sentenza di secondo grado per il caso Calvi. Assolto in primo grado per insufficienza di prove, l'otto maggio prossimo conoscerà la sentenza d'appello.
Il coordinatore del Pdl Verdini, il cui nome ricorre spesso nelle intercettazioni telefoniche degli indagati, ha avuto in questi ultimi mesi guai giudiziari perché coinvolto ed indagato dalla Procura di Firenze nell'inchiesta sul G8 e per i "Grandi Eventi" di Roma e Firenze. Mentre queste indagini e questi processi sono ancora in corso ecco spuntare quest'altra inchiesta che, per il contenuto delle intercettazioni telefoniche, rischia di provocare un vero e proprio terremoto in molti palazzi romani. Tra i nomi che vengono tirati in ballo nelle intercettazioni telefoniche ( ma al momento nessuno conferma la presenza negli atti di esponenti politici) ci sarebbero anche quelli di funzionari di primo piano di vari ministeri, in particolare del ministero della Giustizia e del Dap, la Direzione dell'amministrazione penitenziaria.
È questo lo scenario sul quale si muove la nuova inchiesta della Procura di Roma che vuole accertare se ci sono responsabilità penali dei personaggi "eccellenti" coinvolti nelle conversazioni telefoniche degli indagati. Alcuni di questi farebbero parte di associazioni o fondazioni che hanno tra i soci, magistrati in servizio o distaccati presso altre amministrazioni, politici ed imprenditori.

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