Claps: secretati i risultati dell'autopsia.


L'attesa della famiglia Claps per dare una degna sepoltura ai resti di Elisa non ha fine. I risultati dell'autopsia sui resti della giovane sono stati secretati e gli inquirenti intendono effettuare ulteriori prelievi. Mercoledì 14 aprile avrà luogo l'incidente probatorio per avviare le verifiche sul dna. Secondo quanto riportato da Repubblica, gli esami autoptici avrebbero chiarito che Elisa morì dissanguata dopo almeno quattro coltellate.
"Contavamo di entrare in possesso oggi dei risultati della consulenza - commenta Gildo Claps, il fratello della vittima - ma l'hanno secretata per effettuare prelievi ulteriori. Noi speravano invece di poter celebrare i funerali entro questa settimana. Non sarà possibile almeno fino alla prossima". "Capisco l'esigenza di mantenere riservata la consulenza. E dopo tutto questo tempo è necessario innanzitutto che gli accertamenti siano fatti per il meglio, in modo che non si sbagli più", ha aggiunto.
A quanto trapela Elisa non sarebbe morta per strangolamento, mentre sarebbe confermata la lesione provocata dall'uso di un temperino. Si parla di almeno quattro coltellate: alla coscia, al bacino e a una spalla. Elementi che non sono però confermati in ambienti giudiziari.
Per il momento, quindi, la perizia è inaccessibile sia ai legali della famiglia Claps che ai difensori dell'unico indagato, Danilo Restivo. Proprio i legali della difesa hanno presentato, sotto la dicitura "massima urgenza", la richiesta di estrazione della copia della consulenza.
La settimana prossima, con l'incidente probatorio, si avvieranno le analisi sul dna e si procederà alla ricognizione di tutti i reperti raccolti nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità dove è stato trovato il corpo di Elisa. La speranza è che su tegole, mattoni e sui vestiti della ragazza sia presente qualche traccia biologica per procedere alle comparazioni anche con il dna di Restivo, che nei giorni scorsi si era detto a disposizione per un eventuale raffronto.
Proprio su Restivo, Gildo Claps non usa mezzi termini. "Sono 17 anni che ne chiediamo l'arresto - ha detto -. Il posto più sicuro in cui tenerlo, per tutti, è il carcere. Sussistono tutte le esigenze cautelari per arrestarlo. E se lo aspetta una nazione intera - ha concluso - figuriamoci la nostra famiglia."

Fonte: http://www.tgcom.mediaset.it

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