Caso Mills, Cassazione: leso diritto costituzionale


ROMA - Il reato di corruzione in atti giudiziari commesso dall'avvocato inglese David Mills, che ricevette 600 mila dollari in cambio di false testimonianze nei processi a carico di Silvio Berlusconi, ha "seriamente leso un diritto inviolabile riconosciuto dalla Costituzione", cioe' "gli interessi di imparzialita' e di buon andamento dell'amministrazione della giustizia". Cosi' la Cassazione, con la sentenza n.15208, spiega perche', nel dichiarare prescritto il reato contestato a Mills, ha confermato la condanna dell'avvocato inglese a risarcire i danni alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con una somma pari a 250 mila euro.
Non si tratta di una "funzione punitiva del danno stesso", osserva la Suprema Corte, smentendo l'assunto illustrato dalla difesa di Mills, ma "l'importanza del processo, il rilievo dei personaggi coinvolti e il clamore mediatico che ha accompagnato tutta la vicenda (stante la rilevanza del ruolo sociale e pubblico dei protagonisti e l'entita' del discredito proiettato verso l'esterno per effetto dei mezzi di informazione) sono stati ritenuti, con corertta e adeguata valutazione - si legge nella sentenza lunga 41 pagine - elementi idonei e sufficienti a giustificare il pregiudizio derivato all'amministrazione senza necessita' di ulteriore dimostrazione".

Fonte: http://www.agi.it

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