Il settimanale L'espresso ha pubblicato oggi alcune foto, provenienti dall'archivio del fotografo Alberto Roveri, di Silvio Berlusconi, vecchie di oltre 30 anni. Tra le immagini, scattate nella primavera del 1977, quando l'attuale premier, all'epoca poco più che quarantenne, stava per comprare il Giornale di Indro Montanelli dopo aver completato Milano 2, spicca uno scatto molto particolare: si vede Berlusconi con le gambe accavallate, e sulla scrivania alla sua destra si vede chiaramente una pistola. Una 357 Magnum, che il futuro presidente del Consiglio aveva acquistato "per difendersi dai rapimenti". Il ritrovamento delle foto è avvenuto per puro caso, durante il trasferimento in digitale delle foto di Roveri: "Le stavo ingrandendo per ripulirle, quando è spuntata quell'arma che avevo dimenticato - ha detto Roveri a L'espresso - ricordo l'incontro, fu di una cordialità unica. Si mise in posa ordinando di non essere disturbato, rifiutò persi
Vasco Rossi diventa un super eroe a fumetti. Arriva domani infatti nelle librerie la graphic novel 'Ho fatto un sognò (Rzzoli Lizard, euro 14,90), ispirata all'omonima canzone, dove il Blasco è tratteggiato in bianco e nero (unica eccezione di colore sono alcume macchie giallo acido) ed in maniera inconfondibile con la sua andatura, le sue movenze, il suo cappelletto. «Il fumetto -scrive Vasco nell'introduzione- è un'espressione d'arte contemporanea. Arte povera ma...buona, come la musica rock. Il fumetto è 'pitturà leggera come la canzone, entrambe 'leggerè e insieme profonde, se ne può consigliare l'uso - e l'abuso - non hanno controindicazioni. Portano gioia e fantasia, aiutano a combattere il grigiore quotidiano». Vasco spiega come «Ho fatto un sogno» era la metafora ideale per mostrare il mondo come il Blasco lo vede oggi: «Un mondo che non riesce ancora a liberarsi dai pregiudizi nei confronti del diverso e che ha bisogno di trovare un 'col
BITETTO (BA) - Abitava a Bitetto, in provincia di Bari, il caporal maggiore Luigi Pascazio, 25enne rimasto ucciso stamattina nell'agguato di Harat, in Afghanistan, nel quale ha perso la vita anche Massimiliano Ramadù, sergente proveniente dalla Provincia di Roma. Secondo la ricostruzione dei commilitoni, Pascazio e Ramadù si trovavano a bordo di un blindato che procedeva in una colonna di oltre 130 veicoli quando una bomba, alle ore 9.15 locali, li ha fatti saltare in aria con altri due soldati, Cristina Buonacucina e Gianfranco Scirè, rimasti feriti ma non in pericolo di vita. Il padre del giovane pugliese, sovrintendente della Polizia di Stato presso la Questura di Bari, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni, lette agli organi di informazione da un amico di famiglia: "È un dolore per ogni uomo con un cuore, per ogni uomo che crede nel sacrificio per la patria, per ogni uomo che crede negli ideali, che dare un contributo piccolo o grande che sia possa servire a migliorare i
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