Legittimo impedimento, Napolitano firma la legge


ROMA - Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha promulgato il disegno di legge sul legittimo impedimento del Presidente del Consiglio e dei suoi Ministri a comparire nei processi che li riguardano. Dopo aver apposto la firma sul documento il Presidente della Repubblica ha rivolto un appello alle forze politiche affinchè si possa instaurare un atteggiamento di leale collaborazione tra autorità politica e giudiziaria.
La legge salva il premier e i ministri dai processi per 18 mesi, in attesa dell'approvazione di un nuovo lodo Alfano stavolta per via costituzionale. Due articoli consentiranno "al Presidente del Consiglio dei ministri e ai ministri il sereno svolgimento delle funzioni loro attribuite dalla Costituzione e dalla legge": l'articolo 2 riguarda appunto il carattere di 'legge ponte', cioè l'applicazione della nuova norma "fino alla data di entrata in vigore della legge costituzionale" e fissa inoltre l'entrata in vigore della nuova norma sul legittimo impedimento al giorno successivo alla pubblicazione in gazzetta ufficiale.
Altra caratteristica peculiare del provvedimento è che sarà lo stesso Palazzo Chigi ad autocertificare l'impedimento. "Ove la presidenza del consiglio dei ministri" recita il testo "attesti che l'impedimento è continuativo e correlato allo svolgimento delle funzioni di cui alla presente legge, il giudice rinvia il processo ad udienza successiva al periodo indicato. Ciascun rinvio non può essere superiore a sei mesi". Il corso della prescrizione rimane sospeso per l'intera durata del rinvio. La legge si applica anche "ai processi penali in corso in ogni fase, stato o grado, alla data della entrata in vigore della legge".
Il leader dell'Italia dei Valori, Antonio di Pietro, non ha criticato Napolitano per il via libera al provvedimento, ma immediatamente annunciato la volontà di ricorrere al referendum popolare: "Per quanto ci riguarda non perderemo neppure un momento a disquisire di chi sia la colpa e, soprattutto, a chi giovi questo provvedimento che riteniamo incostituzionale e immorale. Per questo, chiederemo direttamente ai cittadini, tramite referendum, come abbiamo fatto con il lodo Alfano, se sono d'accordo sul fatto che in uno stato di diritto, come riteniamo debba essere il nostro, si possa accettare che alcune persone non vengano sottoposte a processo come succede a tutti gli altri cittadini quando vengono accusati di aver commesso un reato"

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