Santoro, basta una parola e io resto


Roma - "Vogliono che io rimanga? Me lo chiedano". Cosi' Michele Santoro nell'anteprima della puntata di stasera di 'Annozero', tutta dedicata alla sua posizione in Rai, ovvero alla possibilita' di un accordo consensuale che lo porti a lasciare l'azienda continuando ad assicurare comunque un prodotto editoriale per la rete. Nel suo intervento Santoro ha chiamato in causa tra gli altri il presidente della commissione di Vigilanza Sergio Zavoli, il segretario del Pd Pierluigi Bersani, i consiglieri del Pd in seno al Cda di viale Mazzini."Me lo puo' chiedere anche una piccola parte che io rimanga - ha aggiunto - invece di sottoscrivere gli accordi per poi dire 'no, gli abbiamo firmati per fare contento Santoro', cosi' danno la colpa a me di quello che succede e delle scelte che sono state fatte. L'accordo non e' stato ancora firmato, cosa volete? Che lo firmi o no? Quale idea avete? Ma se nella vostra idea non si esprime anche chiaramente che Annozero dev'essere considerato il materiale proibito del servizio pubblico, dev'essere considerato la perla del servizio pubblico una delle cose piu' importanti che il servizio pubblico fa, e delle quali deve andare fiero. Se voi dite questo, basta una parola cosi' e io sto fermo, sono in Rai. Annozero anche l'anno prossimo? Va bene, Annozero anche l'anno prossimo. Poi magari mi darete la possibilita' di ragionare con qualcuno che capisce di televisione per vedere se posso fare anche qualcosa di nuovo ma se no facciamo ancora Annozero, se questa e' la cosa importante". "Ma - ha aggiunto Santoro - se voi pensate, nel vostro animo, se voi Bersani, Zavoli e quant'altri e consiglieri di amministrazione di sinistra pensate che questo prodotto non sia un'espressione tipica del servizio pubblico perche' quello che avete in testa voi e' diverso e non prevede questo tasso di liberta', questo livello di spregiudicatezza, questa capacita' di critica, lasciateci liberi, firmate l'accordo, lasciatemi andare via, che finalmente da fuori posso fare qualcosa di piu' per il mio pubblico, posso riprendere in mano quello che e' stato il discorso di 'Raiperunanotte'. Chi lo dice che stare qui accerchiato come il generale Custer, con gli indiani che gli sparano da tutte le parti e i nostri che invece di arrivare gli sparano prima degli indiani, sia meglio che recuperare quel respiro di liberta' che c'era in quel palazzetto dello sport di Bologna e provare a fare qualcosa?.
Per cui, decidete quello che volete fare tutt'insieme, fatelo".
Il conduttore ha quindi sottolineato "Io sono comunque sia con la Rai, anche con un piccolo pezzo della Rai se questo guarda al futuro, non m'importa, anche un piccolo pezzo mi basta. Ma se mi considerate un estraneo, arrivederci e grazie. Il mio pubblico capira' che la scelta e' giusta, e se non capira' vuol dire che saro' io che avro' sbagliato, ma basta con le denigrazioni perche' 30 anni di battaglie non possono essere cancellati da un contratto".

Fonte: http://www.agi.it

Commenti

Post popolari in questo blog

Il giovane Berlusconi con la pistola. La foto del 1977

VASCO DIVENTA UN FUMETTO IL CORTO GIÀ SUL WEB

Traffico illegale di animali rari in rete