Cannes / "Draquila -L'Italia che trema", il film delle polemiche
L'Italia che trema" è uscito nei cinema italiani da venerdì scorso ma attorno al film continuano le polemiche. Ieri il ministro Bondi ha affermato di essere libero di non andare a Cannes a rendere omaggio ad una pellicola che "dileggia l'Italia", mentre l'associazioni dei Centautori, che riunisce molti professionisti del nostro cinema, ha chiesto le dimissioni del ministro. Oggi al festival di Cannes c'è grande attesa da parte della stampa straniera per questa pellicola che ha quasi creato un incidente diplomatico tra la Francia e l'Italia. Provocatoria, acuta, controcorrente, Sabina Guzzanti è tornata dietro alla macchina da presa per far luce su uno degli eventi più drammatici per l'Italia degli ultimi anni: il terremoto dell'Aquila. Il sisma che poco più di un anno fa sconvolse l'Abruzzo è solo il punto di partenza per un'inchiesta-reportage approfondita sugli eventi legati al terremoto, è un racconto commovente con le testimonianze di chi ha vissuto in prima persona quella tragedia e sconvolgente per la realtà che vuole portare alla luce. Dopo una rapida premessa sugli ultimi scandali che hanno riguardato Berlusconi, caso Noemi, escort, festini, leggi ad-personam e altre vicende uscite sulla stampa internazionale, si parte con le immagini della città deserta, case e strade vuote, rovine, opere d'arte distrutte e militari che presidiano le vie per vietare l'ingresso agli abitanti. Sabina Guzzanti porta il suo spirito dissacrante e la sua satira tra i terremotati mascherandosi da Cavaliere in visita alle tendopoli, ironizzando sul grande successo mediatico del sisma. Il messaggio che vuole dare la regista è chiaro. Molti abitanti, soprattutto gli anziani, sono grati a Berlusconi e al governo che li ha aiutati e gli ha consegnato in poco tempo case nuove; qualcuno, trasferito momentaneamente negli hotel lontani dalla città, è felice di vivere meglio di prima, servito e riverito. Ma ci sono anche tanti che si sentono in prigione nelle tendopoli, chi vorrebbe tornare a casa sua, agibile facendo pochi lavori e non può, chi, un caso raro, ci è riuscito lottando. I vigili del fuoco hanno salvato molte vite, ma quello su cui "Draquila" punta il dito è la "macchina" della protezione civile, descritta dalla Guzzanti come una sorta di "stato parallelo" con licenza di spendere, decidere, autorizzare, elargire e raccogliere soldi in certe situazioni particolari come stati d'emergenza o grandi eventi, aggirando ogni volta gli ostacoli a suon di ordinanze. Entrano così in gioco Bertolaso, la rapida costruzione della "new town" dell'Aquila, gli scandali sugli appalti dei mondiali di nuoto, gli eventi legati al Vaticano, il G8 mai svolto alla Maddalena, le intercettazioni. E ci si domanda cosa sia successo, chi ci abbia guadagnato a realizzare nuove case, anziché ricostruire, dove sia l'opposizione e cosa possa fare, chi vorrebbe denunciare e resta solo. Quello che sconvolge e fa riflettere di più, è però il rivivere il dramma delle persone attraverso le loro testimonianze e confrontarle con le cose raccontate e viste in tv.
Fonte: http://notizie.virgilio.it
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