L'avvocato di Misseri: la violenza prova uno stato patologico mentale


Lo scrive il difensore di Michele Misseri, avvocato Daniele Galoppa, nell'atto con cui chiede di sottoporre a perizia psichiatrica il proprio assistito, che si è accusato di aver ucciso la nipote Sara Scazzi. "Il comportamento - scrive il legale - tenuto dall'indagato dal giorno della scomparsa della giovane vittima al suo ritrovamento, oltre che le dichiarate motivazioni che lo hanno spinto a voler collaborare con gli organi inquirenti, mostrano degli evidenti segnali di scarsa capacità rappresentativa della realtà e inconsapevolezza dei propri comportamenti al momento del loro compimento".
TRE VERSIONI DIFFERENTI - Sono tre - secondo la difesa - le versioni "contraddittorie, assolutamente illogiche e poco credibili" che Michele Misseri ha fornito agli inquirenti, durante gli interrogatori, durante i quali ha confessato di aver ucciso la nipote Sara Scazzi. Secondo il difensore nell'interrogatorio del 7 ottobre, terminato alle 4 del mattino, Misseri ha detto - scrive il legale nella richiesta di perizia psichiatrica - di "aver strangolato senza alcun motivo la piccola Sara con una fune utilizzata per avviare il proprio trattore agricolo", mentre la ragazzina "gli volgeva senza alcun motivo le spalle immediatamente dopo il suo arrivo e, stranamente, dopo aver percorso in discesa una rampa abbastanza ripida". Durante l'interrogatorio Misseri ha ribadito più volte - prosegue il legale - "di avere avuto in precedenza un rapporto assolutamente normale con la giovane parente". Nel corso dell'esame sul corpo di Misseri, compiuto il 7 ottobre alle ore 13,00, l'indagato - prosegue Galoppa - ha detto "per la prima ed unica volta di essere stato toccato ai fianchi con le mani dalla piccola Sara", per poi strozzare la ragazzina dopo che questa gli aveva dato le spalle.
SECONDO INTERROGATORIO - Nell'interrogatorio di convalida del fermo dell'8 ottobre, reso davanti al gip di Taranto Martino Rosati, Misseri - sottolinea il difensore - ha "confessato per la prima volta di aver palpeggiato la nipote, dopo che la stessa lo aveva raggiunto nel garage". In questa circostanza l'indagato ha spiegato di aver strangolato la giovane senza più riferire di essere stato toccato ai fianchi da Sara ma aggiungendo, "sempre per la prima volta, di averla molestata solo qualche giorno prima della sua uccisione, il tutto, tra l'altro, condito da molti 'non sò".

Fonte: http://www.unionesarda.it

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